La sfida di un servizio a misura di specifica esigenza

Gianluca Meneguzzi – Global Sales and BD

PHSE è una realtà specializzata nella distribuzione ospedaliera di prodotti farmaceutici a temperatura controllata, healthcare global forwarding (aereo/ terra/mare) con una divisione per la gestione logistica di clinical trials e ho- mecare. Da pochi mesi i soci storici (Cerchia e Meneguzzi) sono affiancati da Eddy De Vita, ex Ceo DHL Supply Chain, oggi Presidente esecutivo del gruppo, per rafforzare, la presenza in Italia ma anche quella estera (oggi PHSE è presente direttamente in UK, USA e Singapore e sta lavorando per nuove aperture)

La forza della squadra. È questo l’elemento distintivo che ha permesso a PHSE di reagire all’emergenza: “Disponiamo di un network di 13 filiali sul territorio italiano e di una flotta per la distribuzione di circa 300 veicoli dove lavora esclusivamente personale proprio.
Non ci avvaliamo, infatti, di cooperative o subvettori, ma abbiamo investito per assicurare per la nostra intera rete nazionale omogeneità e qualità di servizio”, racconta Gianluca Meneguzzi, direttore commerciale di PHSE,  “si tratta di una scelta controcorrente che ci assicura grande flessibilità e professionalità. Elementi che, in questo drammatico frangente, hanno fatto la differenza, uniti al fatto di disporre al nostro interno di un reparto IT che
sviluppa la totalità dei nostri programmi, tool e app e che in risposta all’emergenza ci ha consentito di proporre rapidamente nuovi servizi su misura delle esigenze espresse dai nostri clienti.

In particolare”, entra nel dettaglio Meneguzzi, “Per supportare le aziende farmaceutiche nell’assicurare la regolarità della somministrazione delle terapie ai pazienti abbiamo implementato un servizio di home delivery, già in essere in PHSE da moltissimi anni. Forti dell’esperienza maturata – sappiamo bene cosa comporti andare in consegna a casa dei pazienti – abbiamo costruito un rapporto di fiducia con gli ospedali offrendo loro un web tool validato, personalizzato ad hoc, di semplice utilizzo ma progettato anche per assicurare la massima sicurezza nella gestione dei dati acquisiti e del servizio erogato (l’home care, infatti, presenta criticità anche nella gestione della privacy e delle deleghe).

Quanto attuato ci ha consentito di supportare concretamente il sistema ospedaliero, messo seriamente in crisi dalla pandemia per problemi legati alla sicurezza e alla disponibilità di risorse. Con il nuovo servizio abbiamo portato direttamente a casa di pazienti fragili le terapie normalmente somministrate in ospedale, tutelando al meglio tutte le parti coinvolte. Ovviamente abbiamo messo in atto tutte le necessarie attenzioni per assicurare la miglior sicurezza ai nostri uomini attivi sul campo e agli utenti-pazienti, operando in serenità anche nelle zone rosse, affrontando situazioni complesse, psicologica- mente molto pesanti. Tutte le nostre risorse hanno dimostrato coraggio e responsabilità che hanno riscosso il plauso di clienti e pazienti, e meritato un bonus economico per l’impegno con cui hanno affrontato questa crisi”.

Per il futuro rimarrà la capacità di innovare e collaborare
“Sono convinto”, sottolinea Meneguzzi, “che questo progetto di home care emergenziale nato da zero grazie al know how e alla capacità di collaborazione di PHSE con i nostri clienti, rimarrà anche a crisi conclusa perché rappresenta un’importante evoluzione dei servizi di terapia domiciliare. Negli ultimi due mesi abbiamo attivato una decina di progetti di questo tipo, ciascuno customizzato sulle specifiche realtà, che attualmente coinvolgono oltre 500 pazienti/giorno, ma i numeri sono in continua crescita e si sommano ai servizi già consolidati. A colpire positivamente i nostri partner, aziende farmaceutiche, è stata l’estrema reattività: alcuni progetti sono, infatti, stati attivati nell’arco di soli 7 giorni. E stiamo pensando – attraverso una nuova business unit dedicata: special service home care – a possibili evoluzioni, offrendo ulteriori servizi a valore aggiunto. Il fatto di avere una catena decisionale breve e di poter agire direttamente, ci assicura la massima velocità di reazione e customizzazione dei servizi. Di fatto”, prosegue a spiegare Meneguzzi, “ci siamo inventati un modello che non esisteva. È indispensabile imparare a non dare tutto per scontato. Non restare fossilizzati nelle consuetudini. Le cose cambiano rapidamente – questa emergenza ce l’ha insegnato! – ed è necessario farsi trovare pronti ad adattarsi, evolvere, crescere.
In questa emergenza non solo la filiera sanitaria ha retto al meglio – anche nelle regioni del Sud – ma ha dimostrato di saper sviluppare eccellenza. La logistica, in particolare, ha sottolineato il suo ruolo di fattore abilitante alla concretizzazione di nuove opportunità di servizio, dando avvio a progetti che creeranno valore anche nel medio-lungo termine”.

Fonte: Il Giornale della Logistica